Tim Burton

Il 25 agosto del 1958, in una cittadina californiana, viene alla luce Timothy Burton. Il piccolo è un solitario, un introverso. A questa sua naturale inclinazione non giova certo il pessimo rapporto con i genitori: Tim ha solo 12 anni quando li abbandona per andare a chiedere ospitalità alla nonna e ne ha appena 16 quando si congeda anche da quest’ultima per andare a vivere da solo. Dotato oltremisura nel disegno, ben presto si avvicina anche al cinema. In un primo momento il piccolo regista sembra prediligere pellicole poco impegnate, preferibilmente appartenenti al genere horror. Soltanto in una fase successiva si avvicina al cinema di serie A e scopre Federico Fellini e Mario Bava. Il suo non irrilevante talento per le arti grafiche lo porta dritto alla Disney per la quale lavora al lungometraggio animato “Red e Toby – nemiciamici” (1981). Sebbene in molti affermino che Tim, appena diciottenne, abbia già raggiunto un ottimo traguardo professionale, il regista ha sempre vissuto negativamente questa esperienza. Tenta quindi un’altra strada e nel 1982 presenta il suo primo corto: “Vincent”, salutato con entusiasmo dalla critica. Dopo aver girato altri corti e qualche live – action, Tim decide di interrompere i rapporti con la Disney. Ma il seme del successo è già germogliato: notato dal popolare attore Paul Rubens, il regista viene in qualche modo raccomandato alla Warner Bros che gli affida la regia di “Pee-wee’s big adventure” (1985). Dopo aver per qualche tempo dedicato le sue energie alla TV, Tim Burton gira il suo secondo lungometraggio, ancora una volta per conto della Warner Bros: “Beetlejuice – spiritello porcello” (1988). Grazie alle indiscusse qualità di regista del giovane acquisto (e sicuramente anche in virtù dei bassi costi dei successi fin qui realizzati) la prestigiosa casa gli affida anche la trasposizione cinematografica del fortunato fumetto di Bob Kane: “Batman”. Dato che anche la Warner Bros inizia ad esercitare eccessiva pressione sulla creatività del regista, questo fonda la Tim Burton Production, subito benedetta dal grande successo riscosso da “Edward mani di forbice” (1990). Tra i suoi maggiori successi si ricordano anche “Batman 2 – il ritorno” (1992), “Il mistero di Sleepy Hollow” (1999), “Il pianeta delle scimmie” (2000), “La fabbrica di cioccolato” e “La sposa cadavere” (2005).

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