Teddy Daniels e Chuck Aule sono due agenti federali incaricati di fare finalmente chiarezza sulle sorti di Rachel Solando, una donna detenuta in un nosocomio criminale di cui si sono perse le tracce. Quest’ultima, almeno a detta del primario dell’ospedale John Cawley, è stata rinchiusa subito dopo aver assassinato i figli. Rachel, ormai lontana dal pieno possesso delle sue facoltà mentali, ignora quanto accaduto e crede anzi di vivere ancora in casa insieme ai familiari. L’unico indizio che i due agenti riescono a trovare è uno strano messaggio “La legge del 4. Chi è il 67?”. Apprendono inoltre che il medico assegnato alla donna, il dottor Sheenan, ha preso le ferie a partire dal giorno esatto in cui Rachel, del tutto impossibilitata a fuggire autonomamente, è sparita. Passano alcune ore, Teddy ormai a casa sogna la moglie morta da anni, Dolores, la quale lo avvisa che il responsabile della sua dipartita, un piromane che aveva appiccato l’incendio in cui rimase coinvolta e che risponde al nome di Andrew Laeddis, si trova insieme a Rachel a Shutter Island. Ancora un po’ stranito, l’indomani Daniels torna in manicomio insieme al collega. Qui alcuni pazienti lo ammoniscono suggerendogli di scappare via da lì il prima possibile, altri instillano nei due agenti il dubbio che all’interno della struttura vengano illegalmente condotti esperimenti su cavie umane. Proprio il paziente che con maggiore foga pronuncia queste parole, manifesta una incontrollabile paura del vicino faro e dice a Teddy che è ormai ora che si rassegni alla morte della moglie. Rachel intanto, in maniera del tutto inspiegabile, viene avvistata all’interno dell’ospedale psichiatrico e sostiene di essere stata portata al faro. Ma la verità è molto diversa dalle apparenze: dietro al manicomio di Shutter Island infatti si nasconde un’assurda ed intricatissima storia di sensi di colpa, di follia e di uno sconcertante meccanismo di repressione di ricordi estremamente dolorosi… La pellicola, datata 2010, si ispira ad un racconto di Dennis Lehane, “L’isola della paura”.