Monsieur Verdoux

Finita la prima guerra mondiale la Francia, così come molti altri paesi, si trova a dover fare i conti con una forte crisi economica che, come al solito, avvilisce più che altro i ceti bassi. Anche Henri Verdoux, un tempo dipendente di una grossa filiale bancaria, si trova in difficoltà: dopo decenni di onorata carriera il poveretto viene messo alla porta. L’uomo, ormai alle strette, cede al compromesso di vivere in maniera disonesta; tutto pur di mantenere la sua famiglia. Il problema nasce però quando il sostentarsi grazie ad espedienti sconfina nell’omicidio: Henry infatti al culmine della sua carriera criminale, decide di abbindolare delle ricche signore, vecchie, zitelle, vedove, non gli importa più di tanto, per poi ucciderle subito dopo averle sposate. Il signor Verdoux capitalizza poi il denaro così guadagnato. Passa il tempo e le illecite attività dell’ex bancario, ormai abilmente celate dietro un finto negozio da antiquario, per essere portate a termine richiedono sempre maggiore inventiva. Egli mette così a punto un veleno che vorrebbe sperimentare su un’ingenua ragazza del luogo ma che, mosso a compassione, decide invece di non testare (almeno momentaneamente). Quando Henry Verdoux porta a segno l’ennesimo colpo qualcuno si insospettisce: la polizia finalmente gli sta alle calcagna. L’ex bancario però è un uomo furbo e riesce a sviare i sospetti. Passano molti anni, i tanti omicidi perpetrati ai danni di donne sole hanno fruttato al perfido Verdoux parecchi soldi, ma il karma non perdona… La pellicola, proiettata per la prima volta nell’ormai lontano 1947 è stata sottoposta ad una severa censura: sono state eliminate le scene in cui Charlie Chaplin condivideva il letto con le mogli ed i riferimenti al mestiere di prostituta della ragazza sfuggita all’avvelenamento. Il film inoltre venne anche bollato come antipatriottico e socialmente pericoloso.

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