Frankenstein

Fritz, braccio destro dello stravagante dottor Frankenstein, è talmente fedele al suo padrone da non disdegnare il macabro incarico che quest’ultimo gli ha affidato: raccogliere resti umani fin quando non sarà possibile comporre un nuovo corpo. Fatto ciò, l’illustre scienziato proverà a rianimare quelle porzioni di carne ormai senza vita. La bizzarra intenzione del dottor Frankenstein non manca di suscitare molti interrogativi nella mente della povera Elizabeth, sua devota fidanzata. La donna, sempre più preoccupata, chiama in suo aiuto il dottor Waldman, un tempo insegnante del poco raccomandabile scienziato, ed il caro amico Victor Moritz. I due giungono al laboratorio di Frankenstein quando ormai è troppo tardi: il collage umano ha preso vita e, disgrazia maggiore di tutte, l’incauto Fritz ha consegnato al suo padrone un cervello originariamente appartenuto ad un serial killer. La neonata creatura, come a questo punto è facile prevedere, si risveglia mostrando di avere degli improvvisi scatti di rabbia e di non aver paura di usare la violenza sui malcapitati astanti. Fritz, animato dalla curiosità e da una sottile vena di follia, si diverte a schernire il mostro fintanto che questo, spazientito, non lo uccide. I due scienziati presenti all’evento decidono di agire con astuzia drogando il redivivo. Il piano concertato con la bella Elizabeth prevede che a questo punto, dopo aver allontanato dal suo tetro laboratorio il dottor Frankenstein, Waldman smembri nuovamente la creatura. Qualcosa però va storto, il mostro miete un’altra vittima e scappa poi nel villaggio seminando morte e distruzione. Spetterà a Frankenstein rimettere le cose a posto… La pellicola, grande classico del cinema, è liberamente ispirata al racconto di Mary Shelley. Pur essendo stato girato nel lontano 1931 resta ad oggi uno dei film più coinvolgenti del grande schermo. Piccola curiosità: il finale della pellicola è molto diverso da quello del racconto. Nel film infatti alcuni dei protagonisti si salvano da morte certa, Mary Shelley non è stata altrettanto clemente…