Stanley Kubrick

Stanley Kubrick nacque a New York il 26 luglio del 1928. La famiglia, di cultura tendenzialmente ebraica, aveva origini molto variegate; nelle vene del grande regista scorreva infatti per parte di padre sangue austriaco, rumeno e perfino polacco. La madre invece era un’ebrea americana. Il piccolo Stanley, senza dubbio stimolato da questo fervore culturale, si accostò ben presto alle arti (amava la musica e soprattutto il jazz) e alla letteratura (leggeva con interesse libri sulla mitologia classica e nordica). Il suo interesse per gli scacchi gli consentì infine, soprattutto in tenera età, di guadagnare qualche spicciolo. A segnare il destino del regista fu, inconsapevolmente, il padre che a soli 13 anni gli mise in mano la sua prima macchina fotografica. A 17 anni Stanley Kubrick, ormai profondo conoscitore dell’obiettivo, vende alla stampa la sua prima foto. Quasi contemporaneamente nacque in lui la passione per la poesia simbolista e la filosofia. Giunto a fatica al traguardo del diploma (gli insegnanti non apprezzavano il suo anticonformismo e la sua originalità), il giovane Stanley lavorò come fotografo per “Look”. Grazie ai suoi primi guadagni poté studiare arte cinematografica e, già nel 1949, diresse il suo primo corto (“Day of the fight”). Incoraggiato dalla calorosa accoglienza, Stanley Kubrick abbandonò il mondo della carta stampata e decise di vivere dietro la cinepresa. Il suo primo lungometraggio risale al 1953 (“Paura e desiderio”). La svolta nella sua carriera arrivò comunque nel 1956 grazie alla trasposizione cinematografica di “Orizzonti di gloria” a cui seguirono altri indimenticabili capolavori (“Spartacus” detentore di 4 Oscar, “Lolita”, “2001 Odissea nello spazio”, “Arancia meccanica”, “Shining”, “Full metal jacket”, “Schindler’s list”, “Eyes wide shut”, ecc.). Il regista americano morì nel marzo del 1999; la sua fine arrivò inaspettatamente (fu colpito da un infarto fulminante) durante la notte. Come aveva più volte comunicato ai suoi cari, da morto avrebbe voluto essere sepolto nel giardino della sua villa inglese e così fu.

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