Quentin Tarantino

Quentin Tarantino nasce in una piccola città del Tennessee il 27 marzo del 1963. Il padre, un italiano trapiantato negli USA, era un artista mentre la madre, di origine anglosassone, era un’infermiera. Quest’ultima è l’unica figura genitoriale vicina al giovane Quentin, abbandonato ancora in fasce dal padre. La donna, costretta a trasferirsi in Florida e poi in California, conosce e sposa diversi partners. Già appassionato cinefilo sin dalla più tenera età, il regista scrive la sua prima sceneggiatura a soli 14 anni e nel 1981 inizia persino a studiare recitazione. Tuttavia in breve tempo si rende conto che la sua vera passione è la telecamera. Sul finire degli anni ’80, Quentin ottiene finalmente il successo sperato, ma ancora il mondo di Hollywood lo conosce perlopiù come sceneggiatore. Poco importa: nel 1991 Tarantino consegna al mondo il suo primo capolavoro (stavolta nella duplice veste di sceneggiatore e regista): “Le iene”. Segue a ruota l’anno successivo “Pulp fiction”. Barcamenandosi tra sceneggiature, regie e persino opere teatrali, il giovane talento resta sempre sulla cresta dell’onda (si pensi alla saga di “Kill Bill”, a “Bastardi senza gloria”, “Django Unchained”). Il regista, da sempre attento ad incoraggiare e promuovere nel mondo che conta e soprattutto tra il pubblico opere minori o di autori ancora poco noti, ha spesso scelto di improntare i dialoghi e le scene dei suoi film sulla falsariga della violenza e della cultura popolare. Molte trovate poi vengono riproposte in vari film in maniera quasi ossessiva forse perché particolarmente gradite dallo stesso autore. Appassionato cinefilo, tanto da contraddistinguersi nel suo ambiente per aver sviluppato in materia una cultura a dir poco enciclopedica, Quentin Tarantino riconosce in Brian De Palma, Martin Scorsese, Sergio Leone, Mario Bava, Lucio Fulci e Sofia Coppola alcuni dei suoi maestri o dei personaggi che l’hanno in qualche modo ispirato professionalmente.

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