Polar Express

Un bimbo di appena 10 anni ha perso tutta la capacità di percepire la magia del Natale: la sera del 24 dicembre quindi va a dormire convinto di poter scartare l’indomani dei bei regali, ma anche che quei doni sono in realtà oggetti scelti ed incartati dai genitori i quali si ostinano ad inculcargli l’assurda idea che esista Santa Claus. Appena qualche istante dopo aver chiuso gli occhi il piccolo sogna il Polar Express, uno strano trenino a vapore che per qualche assurdo motivo si sposta costeggiando le pareti di casa sua. Qualcuno di non meglio precisato poi informa il protagonista che il veicolo ha il preciso scopo di imbarcare dei bambini per condurli infine al Polo Nord dove Babbo Natale li attende. Anche se il piccolo, scettico come e più di prima, è ancora convinto che si tratti soltanto di assurde fantasie, decide di salire sul Polar Express. A bordo del treno però nota tanti altri coetanei in pigiama e tra tutti loro sceglie di attaccare bottone con una bambina di colore e l’introverso e poverissimo Billy. In questa occasione poi si imbatte anche in uomo, un avventuriero dall’identità non meglio definita, che tra un caffè e l’altro rimprovera al protagonista la poca capacità introspettiva: sostiene infatti che in realtà il bambino, se si soffermasse ad analizzare la questione con più attenzione, capirebbe che in fondo in fondo è ancora capace di credere nel Natale. Dopo una lunga sequela di avventure, il protagonista ed i suoi nuovi amici giungono finalmente nella fabbrica di giocattoli di Santa Claus: da questo momento qualcosa nell’animo del bambino cambierà, probabilmente per sempre… La pellicola, datata 2004, ha ricevuto ben 3 nomination agli Oscar. Il film, mai premiato dalla critica, è entrato nel libro dei record perché realizzato soltanto in Motion Capture. Tra i vip che si sono in qualche modo prestati alla produzione del lungometraggio è d’obbligo citare Tom Hanks e Steven Tyler.