Miracolo nella 34ª strada

Tony, Babbo Natale di un centro commerciale newyorkese, è stato invitato a partecipare alla speciale sfilata del 24 novembre, festa del ringraziamento, insieme a molti altri colleghi. Quando però la sua uscita ad effetto viene rovinata dai postumi di una sbornia (l’uomo di tanto in tanto alza un po’ troppo il gomito), perde il suo lavoro. Dorey Walker, sua diretta superiore, decide di assumere al suo posto Kris Kringle, un tizio che sembra l’esatta copia di Babbo Natale. Quest’ultimo ci mette davvero poco a calarsi a pieno nella parte e interpreta talmente bene il suo ruolo da convincersi infine di essere il vero Santa Claus. Anche i bambini che vengono a trovarlo sarebbero pronti a giurare che dietro la sua barba bianca non si nasconda un attore. Susan, la figlia di Dorey, è però l’unica a non credere che Kris sia il vero Babbo Natale. Ciò non toglie comunque che la bambina, costretta a causa del lavoro della madre a frequentare spesso il centro commerciale, inizi ad affezionarsi al presunto Santa Claus. Una sera quando Kris si offre gentilmente di badare alla piccola mentre la mamma è fuori casa, Susan gli confessa che il suo unico desiderio per l’imminente arrivo del Natale è quello di avere finalmente un padre e in più anche un fratellino. L’uomo, visibilmente commosso, assicura alla bambina che tutto ciò potrà accadere soltanto se lei inizierà a credere con trasporto e ferma convinzione alla magia del Natale. Kris intanto, per diretto coinvolgimento dei dirigenti di altri centri commerciali, viene trascinato dapprima in manicomio e poi in tribunale. Il maldestro tentativo di screditare il poveretto, ed indirettamente i magazzini Cole per cui lavora, agli occhi dell’opinione pubblica si rivela un fallimento. A scagionare l’uomo da ogni accusa sarà la piccola Susan che in cambio vivrà il suo primo vero Natale… La pellicola, datata 1994, è un remake del film che nel 1947 commosse centinaia di spettatori.