La vita è meravigliosa

George Bailey ha poca voglia di festeggiare l’imminente natale: è il 1945 e dopo la guerra anche la sua piccola impresa dà segni di cedimento. Il pover’uomo, sempre più dubbioso riguardo al suo futuro, inizia a pensare al suicidio. Un coro di voci angeliche allora si leva proprio mentre George sceglie il modo di infliggersi la morte: le preghiere arrivano sino all’orecchio di Dio e di San Giuseppe. Il Padreterno, impietosito dalla disperazione della sua creatura e tenendo conto della bontà d’animo del poveretto, manda sulla Terra uno degli “Angeli di seconda classe” (ossia ancora senza ali) che popolano il cielo: Clarence Oddbody. George sin da giovane attratto dalla prospettiva di girare il mondo, ha dovuto fare i conti con la sua grande generosità che gli ha sempre suggerito di rinunciare a sogni ed ambizioni per poter aiutare tutti coloro i quali ne avessero bisogno. Il 24 dicembre del 1945 Billy, zio e socio di George, avrebbe dovuto versare in banca la somma di 8 mila dollari, denaro destinato ad onorare un debito societario. L’uomo però, perennemente distratto e di certo non molto affidabile, perde il grosso gruzzolo; Henry Potter, il più grande concorrente di George, ha avuto modo di sottrarglielo dalle mani e adesso, spregevole com’è, non ha la minima intenzione di restituire il maltolto. Il protagonista, appresa la notizia di questo ennesimo inghippo, sembra quasi impazzire e, contrariamente alle sue abitudini, aggredisce verbalmente chiunque gli capiti a tiro. Stremato e sfiduciato infine si attacca alla bottiglia per trovare poi il coraggio di morire gettandosi nelle acque gelide del fiume che attraversa la sua città. Entra a questo punto in scena Clarence: la creatura mostra a George quanto diverso sarebbe stato il destino dei suoi familiari, dei suoi amici e dei suoi conoscenti se lui non fosse mai esistito, gli rivela che persino la sua città, Bedford Falls, avrebbe avuto sorte peggiore diventando un borgo di malaffare interamente controllato da Potter e chiamato, non a caso, Pottersville. A questo punto un nuovo George corre speranzoso a casa dove, ancora una volta, la sua vita cambierà… La pellicola, datata 1946, si ispira a “The greatest gift” un romanzo di Philiph Van Doren Stern.

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Trailer originale in inglese

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