Brian De Palma

Nato nel New Jersey l’11 settembre del 1940, Brian De Palma è figlio di italiani immigrati negli USA. A dispetto delle sue origini culturali, il regista frequenta essenzialmente delle scuole protestanti, ma la famiglia d’origine ritiene comunque opportuno impartirgli un’educazione cattolica. Accostatosi da professionista al mondo del cinema appena prima dei trent’anni, riscuote immediatamente un discreto successo tanto tra il pubblico quanto tra i critici con il lungometraggio, “Murder à la Mod” (1968), il primo della sua interminabile carriera. Lo stesso anno, il caso e la fortuna lo portano a lavorare con Robert De Niro, poco più che un esordiente, per girare “Ciao America”. Dopo aver diretto attori di un certo calibro (si pensi ad esempio ad Orson Welles in “Conosci il tuo coniglio” del 1972), arriva finalmente il successo: è il 1974 e Brian De Palma presenta “Il fantasma del palcoscenico”. Fortunatissimi si rivelano per lui gli anni ’80, periodo in cui consolida il suo già grande successo grazie a pellicole destinate a diventare dei cult: da”Blow out” (1981) a Scarface (1983) passando ancora per “Gli intoccabili” (1987). Il grande pubblico probabilmente ricorda il regista soprattutto per “Mission Impossible” (1996), “Mission to Mars” (2000) e “Redacted” (2007). Brian De Palma, professionista che ha all’attivo un grandissimo numero di pellicole, viene comunemente ritenuto dalla critica uno dei maggiori esponenti della cosiddetta “New Hollywood”. Sua inconfondibile firma d’autore è l’inquadratura d’impatto recante un enorme bagaglio emotivo. Altro elemento spesso usato nei suoi film è anche la ripresa a rallentatore in molti casi accompagnata da una efficace e progressiva torsione della telecamera che nell’arco dell’inquadratura descrive un angolo di 360°. Brian De Palma, poliedrico e versatile regista italo-americano (i generi in cui si è cimentato sono tantissimi e spesso molto diversi tra loro) non ha mai fatto mistero del suo modello professionale: Alfred Hitchcock.

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